Il Blu di Russia

Tra storia e le leggende

Le origini della razza sono molto controverse. Molti sostegono che provenissero dalla Spagna o da Malta.

I primi esemplari arrivarono in Inghilterra del 1860 a bordo di un mercantile salpato dal porto del Mar Baltico di Arkhangelsk.
Alla corte degli Zar vennero promossi a gatti di corte. Lo stesso zar Nicola I lasciava che i propri figli dormissero in loro compagnia. Si diceva che riuscissero a tener lontano gli spiriti malvagi.

Ma furono i catofili Inglesi, per la loro curiosa passione per i gatti blu, che nella storica esposizione del 1871 al Chrystal Palace fecero ammirare questi strani gatti provenienti dai lontani porti russi.
Dopo aver guadagnato la definizione dello standard nel 1912, la razza rischiò di sparire, mentre nel 1939 fu ufficializzato il nome BLU DI RUSSIA.


Tra gli anni 50/60 alcuni allevatori riuscirono a recuperare ottimi esemplari simili alla tipologia originale incrociandoli con il Siamese blue point.
Arrivato in Italia nel 1980 è un gatto ancora poco conosciuto ma, per fortuna, è in aumento la sua diffusione.

Sono gatti estremamente dolci, intelligenti, tranquilli a cui piace la vita in appartamento… Specialmente vicino ad un termosifone o sotto il vostro piumone. Non amano i rumori troppo forti o al caos, non hanno problemi a dividere gli spazi con altri animali.


Hanno un manto bellissimo di seta blu argentato e grandi occhi verde smeraldo. Un’ altra dote è che riescono a legarsi in maniera speciale ma non morbosa al loro proprietario.